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Centro Culturale Cattolico
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Approfondimenti: sette religiose
Condizionamento mentale
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Si definisce Condizionamento Mentale quell’insieme di strategie che si attuano per violare i diritti delle persone e danneggiarle con tecniche ingannevoli,facendo loro credere che è una loro scelta personale.

Non ci si deve confondere con il “Lavaggio del cervello” che avviene quando un individuo è sequestrato e, costretto con la forza, ad essere privato del sonno, malnutrito, drogato e sottoposto a ipnosi. La persona è perfettamente cosciente che sta subendo una violenza ed è obbligata, suo malgrado, ad eseguire gli ordini imposti. Quando verrà liberato, migliorerà a poco a poco perché non ha sensi di colpa, poiché sa che è stata violata la sua libertà.
Al contrario, chi subisce il Condizionamento Mentale in una Setta è inconsapevole di ciò che gli sta accadendo ed avrà tremendi sensi di colpa una volta che si renderà conto di quello che gli è stato fatto.

Bisogna dire che nessuno decide rientrare in una Setta deliberatamente, ma è la Setta che recluta i suoi potenziali adepti. Tutti noi possiamo essere vittime di una Setta: è sufficiente attraversare un momento di fragilità. È in questo frangente che la nostra mente va in cerca di soluzioni facili e veloci a problemi spesso complessi.
La Setta offre quello che la persona va cercando. Se poi,un “amico premuroso” ci assicura che lì ha trovato risposte ai suoi perché, allora il gioco è fatto.

Appena si entra in un “culto distruttivo” si è subissati dal così detto “love bombing” (bombardamento d’amore), cioè un’accoglienza esageratamente calorosa nei riguardi di una persona che un attimo prima era un perfetto sconosciuto. Spesso gli incontri avvengono sotto forma di stage dove c’è una distorsione temporale (luoghi isolati, ritmi di attività intensi, divieto di usare l’orologio).
Il Leader viene considerato depositario della verità o, a volte, direttamente Dio. La dottrina è l’unica via di salvezza. C’è una visione manichea del mondo: all’interno del gruppo ci sono i puri, i giusti e al di fuori gli impuri.
Per creare maggior senso di colpa si fanno confessioni pubbliche, dove si viene a conoscenza dei lati deboli della personalità. Non è la confessione cattolica, ma è mettere in piazza le proprie mancanze per poter esser meglio umiliati. In realtà si è sempre inadeguati, non si riescono mai ad assolvere i compiti in modo corretto, però si deve sperare che si raggiungerà l’obiettivo, anche se si è sempre indietro nel cammino della conoscenza.

Compare la commistione tra scienza e fede: si ammanta di una valenza scientifica, usando la stessa terminologia, fenomeni che di scientifico non hanno nulla (energia universale, pratiche reiki, tutto ciò che è inerente al movimento New Age).
Gli appartenenti alla Setta usano un gergo fatto di idiomi particolari o frasi fatte che l’adepto ripete fuori dall’ambito della Setta, anche quando si trova assieme i suoi parenti, ad esempio, soprattutto quando è in difficoltà con l’interlocutore.

In un tale clima ,il dogma prevale sul pensiero di una persona. Non si può criticare o dubitare della dottrina della Setta. Chi non conosce l’ideologia del gruppo, non è degno di esistere. Si può mentire ad una persona che è fuori dalla Setta, perché è una indegna, è nel peccato, quindi, la si può anche non rispettare.
L’ultimo concetto è che il fine non giustifica i mezzi: non si può usare un metodo illecito per fini, apparentemente, leciti. Una fede tiepida e l’ignoranza del catechismo fanno il resto.

I danni che ne conseguono sono di natura fisica (privazioni del sonno, riduzione del cibo, ritmi di lavoro estenuanti, non uso di farmaci), psicologica (Il Leader instaura una nuova personalità che va a sostituire la precedente. Si inculcano fobie, all’esterno ci sono solo nemici, si vivono solo sensi di colpa, senza aver risolto il proprio problema di fondo per cui si è entrati) e spirituale (ci si allontana inconsapevolmente dalla propria fede, illudendosi d’aver trovato la verità o d’aver raggiunto poteri particolari, fino al punto di credere d’essere noi stessi Dio).
Questa scelta porta unicamente a divisioni all’interno della famiglia, all’allontanamento dagli amici, i quali non riconoscono l’adepto perché è una persona diversa. Il soggetto diventa ostile ad ogni tipo di dialogo o di confronto.
Bisogna spiegare ai congiunti che non devono fare “muro contro muro”, né denigrare la Setta, ma fingere d’essere interessati al gruppo, per poter raccogliere il numero maggiore d’informazioni. Mantenere sempre un canale aperto, avere la costanza d’aspettare il momento propizio per tendere una mano e aiutare la persona che è all’interno.

A volte questo richiede degli anni ed essere supportati dal GRIS locale, durante tale periodo, può essere di conforto.
Marcella Pioli